Il voto non è un giudizio sulla persona ma sugli apprendimenti e le capacità acquisite.
Nessun bambino vuole andare male a scuola e i brutti voti non fanno piacere a nessuno. Da genitori cerchiamo però di tenere sempre a mente che i piccoli fallimenti possono far parte della vita di un bambino. Quello che possiamo fare noi adulti è aiutarlo a superarli senza rinforzare in lui l’idea di inadeguatezza o ridurne l’autostima, generando ancor di più demotivazione, disagio e sofferenza.
Collaborare e accogliere i consigli degli insegnanti può diventare importante per fornire al bambino una comunione d’intenti e una rete sicura a cui affidarsi nelle difficoltà, senza entrare in conflitti poco proficui.
Dalle piccole difficoltà, conoscendo i propri punti di forza e i propri limiti, si può ricominciare a lavorare per migliorare la propria condizione.
Perché va male a scuola?
Indagare le cause dietro ad uno scarso rendimento, un comportamento inadeguato, scarsa interazione con i compagni, può essere fondamentale.
Spesso dietro uno scarso impegno o un “non ci riesco” si può celare un disturbo d’apprendimento non diagnosticato.
La principale caratteristica di queste difficoltà è che si riscontrano in persone dotate di una normale intelligenza e in assenza di situazioni di deficit neurologici o sensoriali, disturbi psicopatologici primari e svantaggio socioculturale.
Le ultime ricerche indicano che circa il 5% della popolazione scolastica presenta un disturbo specifico di apprendimento, in altre parole 1 BAMBINO SU 20, praticamente ce n’è uno in ogni classe.
Il bambino con difficoltà d’apprendimento può riuscire a scuola, ha solo bisogno di un insegnamento diverso. Il bambino DSA impara in maniera diversa e può aver bisogno del triplo del tempo rispetto ai compagni, ha bisogno sempre di consegne chiare e possibilmente sperimentabili.
Un approccio didattico migliorativo dovrebbe mirare all’insegnamento dell’uso degli strumenti compensativi e l’azione didattica dovrebbe tendere ad aiutare i ragazzi, a sfruttare al meglio le risorse disponibili e personali di ciascuno, per non metterli di fronte a richieste eccessive e frustranti ma altresì valorizzarli
Dietro ad un comportamento “sbagliato” inoltre, si potrebbe nascondere un’iperattività magari con deficit di attenzione, che rende difficile anche l’acquisizione di lettura scrittura e calcolo.
Insomma il quadro non è sempre chiaro e semplice.
Bisogna farsi aiutare da professionisti specializzati per fare una diagnosi.
Perché cercare una diagnosi?
La comunità scientifica internazionale ha messo in evidenza che nella pratica clinica si riscontra frequentemente comorbilità sia fra i disturbi specifici dell’apprendimento stessi, che fra questi ed altri disturbi (ADHD, disturbo della condotta, disturbo oppositivo-provocatorio, disturbi dell’umore, disturbi d’ansia, disturbi somatoformi, disprassie, ecc.) che in alcuni casi, come nei disturbi d’ansia, possono essere la conseguenza dei vissuti derivanti dal DSA e dall’insuccesso scolastico che esso comporta.
Spesso si osserva come l’aspetto psicologico del bambino sia costituito da aspetti contrastanti e limitanti per il suo benessere psicofisico, possono emergere:
insofferenza, attenzione labile, lentezza esecutiva, tendenza alla disorganizzazione e al disordine, dimenticanze frequenti, fuga dal compito, rabbia, irritabilità, depressione, disistima, ipersensibilità emotiva, insuccesso o abbandono scolastico.
La diagnosi può togliere molti dubbi, può alleviare il senso di colpa che ci assale per situazioni, che poi, non dipendono neanche da noi.
Può darci un’idea chiara di come e se intervenire per dare al nostro bambino i mezzi per vivere un’esperienza scolastica serena e ricca di soddisfazioni.
Da Progressi abbiamo personale specializzato per indagare e formulare una diagnosi.
DALLA VALUTAZIONE ALLA DIAGNOSI AL TRATTAMENTO!
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L’obiettivo di PROGRESSI è la promozione del BENESSERE IN ETÀ EVOLUTIVA
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Potrai esporre alla nostra responsabile la situazione che state vivendo, per capire se c’è la necessità di intervenire.
Le scelte che facciamo oggi possono essere fondamentali per il futuro dei nostri figli, per la loro vita familiare, sociale, scolastica e lavorativa
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Si tratta di un INCONTRO INFORMALE in cui potrai esporci tutti i tuoi dubbi sulle difficoltà del tuo bambino o su ciò che di strano hai riscontrato nei suoi comportamenti, la responsabile del centro ti guiderà nella comprensione del problema e nella scelta dell’intervento terapeutico che più si adatta alle sue esigenze.
Porta con te la documentazione clinica del bambino, la sua presenza non è opportuna in questa fase. Se non hai possibilità di lasciarlo a qualcuno portalo qui, potrà aspettarvi nell’area giochi.
Il Centro Progressi ha due sedi
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