“E tutto ad un tratto la gola si stringe.
Il respiro si fa affannoso, il cuore batta all’impazzata, il petto fa male.
Comincio a sudare, ho paura, cosa mi succede? sto morendo? Sì, sto proprio morendo…”
Un attacco di panico è un evento parossistico che si manifesta con l’insorgenza di un improvviso e fortissimo senso di paura, disagio ed ansia, accompagnato da sintomi fisici ed emotivi.
Elemento cruciale è lo stato mentale legato all’attacco di panico: la valutazione che il soggetto compie circa le proprie manifestazioni psicosomatiche è infatti: “sto morendo adesso“.
Risulta pertanto facilmente comprensibile come il mio corpo attivi il sistema di allerta con scariche di adrenalina volte ad innestare una fuga o uno stato di “blocco” che ha l’ancestrale scopo evoluzionistico di preservare la vita. A differenza dello stato di ansia, dove la minaccia è presente ma lontana nel tempo, durante l’attacco di panico, la minaccia alla propria incolumità è in atto, sta accadendo proprio adesso.
Quando dunque si attiva l’allerta arrivano palpitazioni, dolore al petto, difficoltà respiratorie, la persona può interpretarle, erroneamente, in maniera catastrofica (morte imminente, perdita di controllo…); tale interpretazione disastrosa delle sensazioni corporee funge da amplificatore dell’intensità delle sensazioni temute (ad esempio le palpitazioni si fanno sempre più forti) in un circolo vizioso che mantiene il panico.
L’attacco di panico può manifestarsi come evento isolato o ripetersi a distanza di tempo; il disturbo di panico è caratterizzato dalla comparsa di ripetuti attacchi di panico, dalla paura che l’evento possa ripetersi in futuro e/o da comportamenti di evitamento delle situazioni temute (es. guidare) assunti per sfuggire a situazioni che possano favorire la comparsa dell’attacco.
Da cosa sono causati?
Nello stereotipo comune, i soggetti che soffrono di disturbi di ansia e/o di panico risultano frequentemente tacciati di fragilità o di essere emotivamente incapaci di controllarsi. Niente di più falso! solitamente i soggetti con disturbo di panico utilizzano proprio l’iper-controllo per gestire i forti stati di ansia.
L’attacco di panico può avere cause diverse e non sempre facilmente identificabili, possono venir coinvolti fattori psicologici e/o fisiologici, tra le possibili condizioni:
- Situazioni fonte di stress particolarmente intensi
- Lutti
- Traumi
- Diagnosi di malattie gravi
- Problemi importanti a livello familiare, lavorativo, affettivo, economico
- Patologie organiche
Anche se frequentemente trovano origine in quello che è definito il legame di attaccamento, cioè nella costruzione di uno spazio di sicurezza e fiducia inter-personale con le prime figure di riferimento, solitamente i genitori o chi si è preso cura di noi durante l’infanzia.
Ruolo fondamentale è giocato dal temperamento, cioè da quei patterns di risposta allo stimolo ambientale (ad es. inibito, iper-reattivo) geneticamente determinati che fanno parte del nostro funzionamento.
Come trattiamo questo disturbo?
La terapia cognitivo comportamentale è uno dei trattamenti riconosciuti come più efficaci per il disturbo di panico, con il mantenimento dei miglioramenti a lungo termine.
La terapia combina interventi psicoeducativi, tecniche cognitive e tecniche comportamentali, usando strategie finalizzate a raggiungere un adeguato funzionamento cognitivo nell’interpretazione dei sintomi fisici attraverso la ristrutturazione cognitiva e la modifica della credenza catastrofica:”sto morendo”.
Nella cornice cognitivo-comportamentale si inseriscono inoltre importanti ed efficaci tecniche quali l’EMDR o la compassion therapy con protocolli specifici e di comprovata efficacia volti nel primo caso a desensibilizzare lo stato emotivo negativo relato al panico e nel secondo caso a ridurre l’auto-critica, altro importante fattore di mantenimento del disturbo.
Se anche tu hai vissuto momenti che ti hanno sconvolto e reso difficili le più semplici attività di vita quotidiana, se hai vissuto il panico, la paura, l’ansia, non affrontare tutto da solo/a; accettare il disturbo, parlarne e guardarlo in faccia è il modo migliore per capirlo e imparare a gestirlo, un/a professionista esperto/a potrà aiutarti a trovare le strategie migliori per affrontare le tue difficoltà.
Da Progressi potrai trovare professionisti specializzati per trattare ogni disturbo specifico.
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Si tratta di un INCONTRO INFORMALE in cui potrai esporci tutti i tuoi dubbi sulle difficoltà del tuo bambino o su ciò che di strano hai riscontrato nei suoi comportamenti, la responsabile del centro ti guiderà nella comprensione del problema e nella scelta dell’intervento terapeutico che più si adatta alle sue esigenze.
Porta con te la documentazione clinica del bambino, la sua presenza non è opportuna in questa fase. Se non hai possibilità di lasciarlo a qualcuno portalo qui, potrà aspettarvi nell’area giochi.
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